Il 2023 parte bene
Il mercato italiano delle obbligazioni green, sociali e sostenibili (GSS) nel 2023 è iniziato con un’emissione obbligazionaria sustainability-linked record da parte della società oil&gas ENI Spa offerta al mercato retail. L’offerta iniziale di 1 miliardo di euro è stata ampliata a 2 miliardi di euro a causa di una richiesta maggiore del previsto da parte del mercato che ha raggiunto ordini per oltre 10 miliardi di euro registrando un tasso di oversubscription record di 10 volte. L’obbligazione ha scadenza 2028 e offre un tasso di interesse fisso del 4,3% con uno step up dello 0,5% nel caso in cui la società non raggiunga gli obiettivi di sostenibilità (KPIs). ENI si è impegnata a raggiungere (a) un’impronta netta carbonica nell’upstream (Scope 1 e 2) pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025 (-65% rispetto al 2018); e (b) una capacità installata per la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.
Analisi del mercato 2022
SustainAdvisory ha completato l’analisi annuale del mercato italiano delle obbligazioni GSS sugli strumenti quotati alla Borsa Italiana (“Borsa Italiana”). I nostri risultati indicano che nel 2022 gli strumenti di debito sostenibili, comprese le obbligazioni green, sociali e sostenibili o sustainability-linked, emessi dalle imprese italiane sono diminuiti del 29,2% rispetto al 2021, con volumi totali emessi di 22,8 miliardi di euro contro i 32,2 miliardi di euro emessi nel 2021. Anche il numero di obbligazioni emesse è diminuito del 27%, passando a 26 dalle 33 emesse nel 2021.I volumi cumulativi di obbligazioni GSS emesse da società italiane, in circolazione e quotate su Borsa Italiana a fine dicembre 2022, hanno raggiunto i 78,5 miliardi di euro per un totale di 105 obbligazioni emesse nel periodo 2014-2022.
Il rallentamento della crescita dei volumi dei GSS nel 2022 è stata una caratteristica comune del mercato globale del debito ed è stato determinato dall’aumento dei tassi di inflazione, dall’instabilità geopolitica e dalla persistente crisi energetica provocata dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Volumi per trimestre
L’emissione di obbligazioni GSS è stata estremamente volatile nel 2022, con il 78% dei volumi emessi nel primo e nel terzo trimestre dell’anno. Il secondo trimestre è stato il più scarso, con volumi emessi inferiori a 2 miliardi di euro.
Emittenti
Le società non finanziarie e le istituzioni finanziarie hanno rappresentato il 92% del numero totale di obbligazioni emesse nel 2022, riflettendo la predominanza delle utility e delle banche nello spazio delle obbligazioni verdi (12 obbligazioni) e legate alla sostenibilità (12 obbligazioni), mentre lo spazio dei social bond ha contato solo 2 emissioni effettuate da banche: Intesa San Paolo (750 milioni di euro con scadenza 2030) e Credito Emiliano (200 milioni di euro con scadenza 2032). Il 2022 è stato un anno record per le banche, con un totale di 10 emissioni, ovvero il 38% del numero totale di obbligazioni emesse.
I dati significativi
Il green è stato ancora il tema dominante con il 58% dei volumi totali, ma il Sustainability-linked ha continuato a crescere di anno in anno raggiungendo il 38% del volume totale emesso rispetto al 35% del 2021 e al 24% del 2020.
Il Green bond è stato ancora il preferito dalle banche (5 obbligazioni), seguito da Social bond (2) e Sustainable bond (2). Le obbligazioni sostenibili sono quelle in cui i proventi vengono utilizzati esclusivamente per finanziare o ri-finanziare una combinazione di progetti green e sociali e non devono essere confuse con le obbligazioni sustainability-linked, che sono quelle in cui gli emittenti si impegnano esplicitamente (anche nella documentazione dell’obbligazione) a migliorare i risultati della sostenibilità entro un periodo di tempo predefinito. Le SLB sono uno strumento basato sulla performance e orientato al futuro.
Tra le imprese non finanziarie le obbligazioni legate alla sostenibilità (“SLB”) sono sempre più popolari tra le utilities: Enel Spa è stata presente sul mercato con cinque SLB per un volume totale emesso di 4,6 miliardi di euro equivalenti, SNAM con due SLB per un totale di 1,5 miliardi di euro e A2A con un’emissione di 500 milioni di euro. A2A è tornata sul mercato nel terzo trimestre del 2012 con due green bond per 1,25 miliardi di euro, posizionandosi come emittente frequente nel mercato dei GSS dopo Enel.
BTP Green
Anche il Tesoro italiano (“Ministero delle Finanze” o “MEF”) è tornato sul mercato nel 3Q22 con il BTP Green da 6 miliardi di euro con scadenza 2035. Dal 2018 il MEF ha emesso un totale di 19,5 miliardi di euro di obbligazioni green.
Nel 2022 il MEF ha pubblicato il rapporto di allocazione del BPT verde emesso nel periodo 2018-2021. Nel dettaglio, sul totale della spesa green, la categoria dei trasporti è la voce più consistente (pari a 7,62 miliardi di euro), con un’incidenza del 57% sul totale. Gran parte di questa categoria è attribuibile agli investimenti in conto capitale (infrastrutture ferroviarie, elettrificazione di linee ferroviarie, costruzione di nuove tratte ad alta velocità/alta capacità e contributi a sostegno della mobilità ferroviaria).
Seconda categoria di spesa, in ordine di grandezza, è quella riguardante la tutela dell’ambiente e della diversità biologica, a cui è destinata una quota pari al 15,2% della spesa (circa 2 miliardi di euro). La categoria include primariamente gli interventi a difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico, gli investimenti in infrastrutture idriche, nonché le spese finalizzate alla realizzazione del Modulo Sperimentale Elettromeccanico (MO.S.E.) di Venezia.
Alla categoria relativa all’efficienza energetica è stata destinata una quota pari al 12,2% delle spese complessivamente rendicontate (1,63 miliardi di euro). Alla ricerca è stato allocato il 9,4% della spesa complessiva (pari a 1,25 miliardi di euro), dove le risorse erogate all’ENEA rappresentano la voce più rilevante della categoria.
Infine, le misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare e quelle di incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili costituiscono, rispettivamente il 3,9% (525 milioni di euro) e il 2,2% (296 milioni di euro) della spesa green totale.